Oggi grazie a internet chiunque può accedere facilmente a numerose fonti di informazione o creare contenuti a basso costo. La diffusione delle notizie corre veloce attraverso la rete, grazie ai motori di ricerca e soprattutto ai social. Sono nati, infatti, blog di tutti i tipi e un’infinità testate online, giornali specializzati o generalisti.
In questo scenario, che Charlie Beckett ha definito “giornalismo a rete”, si registra un aumento significativo della produzione di contenuti. Allo stesso tempo, però, sono aumentate anche le possibilità di incorrere in notizie false, le cosiddette “fake news”.
Secondo Linda Thomas Brooks, presidente e CEO dell’Association of Magazine Media, “oggi possiamo creare e diffondere ampiamente le informazioni più facilmente di qualsiasi altro periodo della storia.”
Tuttavia non tutti i contenuti sono creati allo stesso modo. I lettori e i professionisti del marketing stanno iniziando a rendersi conto dei pericoli legati a notizie non verificate o modificate intenzionalmente.
Numerosi sono i siti internet autorevoli e affidabili, portali che pubblicano notizie certe e contenuti di qualità. Ma per molti altri, purtroppo, non si può dire lo stesso.
Secondo la Brooks, che è intervenuta sul problema delle fake news a difesa delle riviste, nel caso dei magazine (1) non si può incorrere in una notizia falsa, perché non importa che tipo di informazione si cerchi, i contenuti prodotti e pubblicati sulle riviste cartacee sono creati da esperti. Prima della pubblicazione ogni contenuto viene scritto dopo un’approfondita ricerca, controllato e ricontrollato, editato e se necessario corretto.
“Il vero valore di un magazine sta nella sua relazione con i lettori”, scrive ancora la Brooks. “L’unico collegamento tra i magazine e i loro “consumatori” si basa sulla fiducia che i lettori hanno nell’indipendenza e nell’integrità editoriale delle riviste. Chi crea contenuti per i magazine ha la responsabilità di offrire il massimo dell’interesse ai lettori.”
Internet, come ogni nuovo medium, non ha rimpiazzato i precedenti ma si è affiancato a essi. E’ vero, di solito su una rivista troviamo contenuti più “sicuri” e verificati rispetto a quelli presenti sul web. E’ altrettanto vero, però, che nell’infinità dei contenuti presenti sulla rete ve ne sono molti di qualità. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, che bisogna dar merito al web di aver offerto la possibilità a editori con poca disponibilità economica di poter lavorare e fare profitti.
Sta solo al lettore scegliere e dare fiducia a questo o quel blog, a questo o quel quotidiano, questa o quella rivista.
Ben vengano quindi i magazine e ben vengano i siti web. Purché vi siano contenuti di qualità.
Note
(1) C’è da sottolineare che quando parliamo di magazine intendiamo in questa analisi solo una parte dell’enormità di periodici su carta. L’indipendenza di un giornale – sia esso un quotidiano o una rivista – così come la qualità e la veridicità delle notizie riportate, non sono certe in senso assoluto: pensiamo ad esempio ai numerosi quotidiani che appoggiano questo o quel partito politico o alle riviste di gossip che spesso pubblicano notizie non vere sui vip per vendere più copie.